AVVERTENZE:
Perché cimentarsi nella narrazione della storia di un uomo che tutti conoscono e di cui tutti hanno parlato?
Nel 2003, in seguito ad un viaggio in Egitto, entrai in possesso di un cartiglio clandestino, che parlava di un uomo di nome Yohanan, vissuto nel primo secolo dopo cristo, un terapeuta istruito in Egitto che si professava figlio di Dio e che aveva un fratello di nome Simone, che venne crocefisso a Gerusalemme.
La pergamena mi incuriosì talmente che passai un anno intero a fare ricerche su un possibile collegamento tra Yohanan (Giovanni), Simone e Gesù.
Mi trovai quindi di fronte ad un mare di ipotesi diverse da quello che la religione cristiana ci ha tramandato da sempre.
Anzitutto la mancanza di dati storici che comprovino l’effettiva esistenza di Gesù e poi una serie di studi di ambito accademico sulla figura mitologica del profeta.
Figura che si rispecchia in miti precedenti con delle caratteristichè pressochè identiche: Prometeo, Horus, Buddha, Krishna, Mitra, per citarne alcuni.
Molti di questi hanno avuto vicende simili a quelle del nostro Gesù: sono stati partoriti da una vergine, considerati i “falegnami”, hanno compiuto miracoli di vario genere, avevano dodici discepoli, vennero crocefissi e resuscitarono.
A questo punto la questione si è complicata, esisteva la figura di un Profeta Figlio di Dio in ogni epoca e le sue caratteristiche sono state tramandate e in alcuni casi ingigantite.
Questo non può che suggerire che la figura di Gesù difficilmente sia esistita per come noi la conosciamo, tanto più che solo alla fine del primo secolo si iniziò a elencare e raggruppare gli scritti cristiani, dando una connotazione del tutto arbitraria a quanto accaduto cento anni prima.
Inomma, mi sono basata sulle infomazioni che avevo a mie mani e sulle ipotesi che gli scritti mi comunicavano, per tratteggiare una storia del Figlio di Dio creata dagli uomini per gli uomini.
Non so se tutto quello che ho scritto corrisponde al vero, e sono fermamente convinta che gli uomini sempre hanno tramato per avere quello che non posseggono.
Dio esiste, ma forse non ha mai mandato figli suoi a redimerci e forse l’unico modo di trovarlo è dentro di noi.
Io lo sto cercando.
AMINA OLIVIER